La classificazione internazionale ICF (International Classification of Functioning) descrive lo stato di salute prendendo in considerazione ambiente e contesto sociale, poiché non si può prescindere dal contesto nel quale gli individui interagiscono e a cui reagiscono.
La classificazione ICF è stata ufficialmente approvata da tutti i 191 Stati membri dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il 22 maggio 2001 come standard internazionale per descrivere e misurare la salute e la disabilità.
Le innovazioni
La classificazione ICF ha permesso uno spostamento del focus della valutazione dal disturbo alla persona, con particolare attenzione alle sue risorse e ai suoi punti di forza. La visione che la scheda restituisce, dunque, è di tipo olistico e non ristretta al solo quadro clinico. Un altro aspetto innovativo è quello della autovalutazione: il beneficiario contribuisce in maniera attiva al processo di valutazione.
Il linguaggio ICF e la sperimentazione per la Regione Toscana
La sperimentazione ICF è stata adottata da 14 Società della Salute della Toscana, ed in alcune di queste la valutazione ICF è diventata una prassi. Anche gli operatori delle Società della Salute zona fiorentina Nord-Ovest che sono coinvolti all’interno il progetto A.L.I. (Autonomia, Lavoro, Inclusione) hanno adottato il sistema di valutazione ICF.
Il progetto A.L.I. è finalizzato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità e soggetti vulnerabili e si avvale dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo.
Nel 2016 ARCO è stato incaricato di creare di strumenti per l’elaborazione di profili ICF attraverso procedure di valutazione multidimensionali e multidisciplinari. La sperimentazione ICF ha coinvolto più di 100 partecipanti, tra i quali assistenti sociali, educatori, medici e infermieri. Il risultato della sperimentazione è stato la produzione della scheda di profilazione VINIL (Valutazione integrata per l’inclusione lavorativa) finalizzata a fornire un supporto informativo adeguato per l’elaborazione progetti di inserimento lavorativo. La scheda si compone di diverse parti, tra le quali una sezione interamente dedicata alle “strutture”, “funzioni” ed “attività”. Della sua compilazione sono incaricati un operatore e la persona destinataria del progetto. Per favorire la corretta somministrazione di tale strumento è stato necessario un training che ha coinvolto assistenti sociali, psicologi, educatori e infermieri.
Tra le Società della Salute che hanno dimostrato maggiore interesse e coinvolgimento vi è quella di Firenze – Nord Ovest, coinvolta nel progetto A.L.I. Alcuni degli ultimi dati riportano che più di 50 persone con disabilità che hanno preso parte al progetto stanno partecipando a stage retribuiti e 11 aziende hanno aderito al progetto!
Per saperne di più:
Federico Ciani
Unità di Sviluppo Inclusivo – Coordinatore
federico.ciani[at]unifi.it