La Regione Emilia-Romagna ha recentemente elaborato delle Linee Guida per la redazione del Bilancio di Genere (gender budgeting) per facilitarne l’adozione e l’internazionalizzazione nelle politiche pubbliche. Il percorso proposto, elaborato sulla base dell’approccio Ben-Essere BGbe, si articola in sette diverse fasi. La seconda prevede l’attuazione di un percorso partecipato insieme alla cittadinanza per individuare le diverse dimensioni del benessere in relazione al contesto. Caterina Arciprete è l’autrice dell’approfondimento di questo particolare percorso, che ha lei stessa implementato insieme all’Unità di Sviluppo Inclusivo, l’Università di Modena e CAPP-Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche in Senegal per il progetto di redazione del Bilancio di Genere svolto nel Comune di Kaolack.
Il gender budgeting è un’analisi del bilancio che impone l’inserimento di una prospettiva di genere come base del processo. Nel 1999 la Commissione Europea ha adottato il gender budgeting come strumento principale per l’orientamento di genere delle politiche pubbliche, ovvero il gender mainstreaming. Il gender mainstreaming è un approccio che permette di affrontare la complessità delle politiche pubbliche e di valutarne l’impatto differenziato sulle donne e sugli uomini nello spazio multidimensionale del benessere, definito, quest’ultimo, come l’insieme delle “capabilities” e dei “functionnings” dell’individuo. Il suo fine ultimo è il raggiungimento della parità di genere.
Vale però la pena notare che il gender budgeting di per sé non garantisce un processo partecipativo. È necessario applicare misure mirate per rendere inclusivi i processi di bilancio.
Analisi qualitativa partecipata e bilancio di genere
Come si attua l’analisi qualitativa partecipata?
Il percorso partecipativo permette di acquisire una conoscenza approfondita dei processi che portano alle disuguaglianze di genere e, più in generale, realizza nel concreto lo spostamento da una ricerca sulle donne ad una ricerca con le donne e con gli uomini. Ciò significa che i cittadini e le cittadine sono considerati soggetti dotati delle competenze per leggere e interpretare le complessità del vivere quotidiano. Il coinvolgimento nel processo partecipativo aumenta la consapevolezza dei soggetti che partecipano e attiva in loro processi di empowerment. I partecipanti devono essere consapevoli che il cambiamento e possibile e che dipende in parte da loro.
Affinché il processo partecipativo non sia fine a sé stesso, e importante che la conoscenza prodotta tramite l’analisi partecipativa orienti realmente il processo di gender budgeting. A tal fine il coinvolgimento della comunità civile nel processo di gender budgeting può essere attuato a diversi stadi del processo e con diverse finalità. La Tabella 1 riassume le diverse modalità di integrazione.
Quali sono gli strumenti per attuare il processo partecipativo?
Gli strumenti da utilizzare sono diversi ed includono focus group strutturati, interviste semi-strutturate, workshop, ecc. In generale, e importante che i metodi utilizzati siano flessibili e specifici a seconda del tipo di destinatario (per esempio, i giovani) e obiettivo specifico. Tra le possibili metodologie, si osserva come il set di strumenti adottati nell’ambito del Bilancio di genere nel Comune di Kaolack in Senegal abbia dato risultati efficaci che hanno sensibilmente orientato la lettura critica del Bilancio. Questi metodi includono la matrice delle opportunità, la O-GAP walk, la matrice partecipata sull’uso del tempo.
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