Negli ultimi anni, e in particolare nei primi mesi del 2020, è emersa con forza tutta la vulnerabilità del modello basato sull’economia lineare. Mentre si diffonde l’esigenza di agire per ridurre gli sprechi, la produzione di rifiuti ed emissioni ambientali, si moltiplicano le iniziative ispirate ai principi di economia circolare. Accanto alle numerose iniziative virtuose a livello micro, devono però svilupparsi ed affermarsi modelli circolari sistemici ed integrati. Accelerare la transizione verso l’economia circolare è quindi la sfida attuale per le istituzioni, le città, i distretti produttivi, le organizzazioni, le persone. Per fare ciò, è necessario promuovere a livello urbano e locale politiche di innovazione, rigenerazione e coesione.
Le merci immesse sul mercato, dopo un periodo più o meno lungo di utilizzo, si trasformano in rifiuti. Questi flussi di materia contribuiscono ad accrescere quell’insostenibile computo di scarti la cui tendenza al rialzo deve essere necessariamente invertita. Le città vivono processi similari, seppure più complessi e di larga scala. Le città sono, infatti, sistemi complessi dove avvengono trasformazioni: gli spazi urbani subiscono gli effetti dei cambiamenti dei sistemi produttivi e della società. Gli edifici, che fino a qualche tempo prima avevano una utilità, possono svuotarsi e rimanere abbandonati.
Come avviene per i processi produttivi, anche nel sistema città si impiegano risorse, materiali e energia, si sviluppano idee e si producono impatti. Il recupero e la riqualificazione di spazi ed edifici non utilizzati, le politiche di rigenerazione urbana, il ripensamento dei luoghi della vita, degli affari, della socialità, ridisegnano nel corso del tempo le città adoperando trasformazioni che ne massimizzano l’utilità per chi ci vive, ci lavora, ci transita.
Per dare concretezza agli slogan “zero scarti” e “ zero emissioni” è importate iniziare a agire a tutti i livelli, in maniera integrata e consapevole, affinché a livello micro e macro si adottino comportamenti sempre più tendenti ai principi dell’economia circolare. Per consentire la transizione servono però il superamento di determinati vincoli normativi, la messa a disposizione di risorse e finanziamenti dedicati e l’aumento di consapevolezza a tutti i livelli della società attraverso politiche di innovazione, rigenerazione e coesione.
Innovare i processi significa ripensarli in chiave circolare, considerando l’intero ciclo di vita dei prodotti. Rigenerare la città significa ripensare destinazioni e nuove funzioni di carattere produttivo , ricreativo e sociale per i suoi spazi ed edifici non utilizzati o sottoutilizzati
Attraverso la promozione di processi partecipativi e di cittadinanza attiva è possibile aumentare la coesione e contribuisce a rafforzare l’inclusione, il miglioramento della qualità della vita e la collaborazione a tutti i livelli.
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