Valutazione di impatto sociale di Housing Plus il progetto per il contrasto alla marginalità a Roma

Titolo Valutazione del progetto “Housing Plus! La casa, uno spazio tutto per sé

Luogo Roma, Italia

Durata settembre 2023 – settembre 2026

Ente finanziatore PsyPlus – Psicologia e Cooperazione ETS

 

Contesto

Secondo i dati ISTAT 2021, nella città di Roma vivono circa ventiduemila persone senza dimora o comunque in disagio abitativo, il 23% del totale nazionale. Si tratta di dati in forte peggioramento rispetto all’ultimo censimento, e non si può peraltro escludere che il numero sia più alto vista la difficoltà nell’intercettare e nel censire le numerose persone senza dimora che non accedono ai servizi del territorio o che non riescono a ottenere la residenza virtuale/fittizia.

Come emerge da una pluralità di studi, le cause dell’homelessness sono complesse e a più livelli: povertà accompagnata da insufficienti servizi di supporto e dalla mancanza di case a prezzi facilmente accessibili; disagio mentale e/o dipendenze patologiche (droghe e/o alcol); reti sociali fragili o assenti; eventi stressanti o traumatici come la perdita di relazioni, conflitti familiari, problemi di salute, una storia di affidamento/adozione, importanti crisi finanziarie, disoccupazione o lavoro precario; scarsa scolarizzazione; non autosufficienza; esperienze di devianza (comportamenti a rischio; post detenzione).

L’attuale approccio per affrontare la grave emarginazione adulta – detto a gradini – si limita a interventi palliativi, residuali, in un’ottica puramente assistenziale e risulta per lo più inefficace, oltre che inefficiente, nel contrasto alla grave emarginazione e nel superamento dell’homelessness. Secondo tale modello la casa è vista come il “risultato premiale di un percorso a gradini per persone considerate meritevoli (se smetti di bere, di usare sostanze, se ti comporti bene e secondo le regole, se ti sottoponi a trattamenti sanitari e terapeutici, ecc., … allora sarai premiato)”.

Attualmente i principali servizi pubblici e del privato sociale che operano nella città di Roma sono centrati sul trattamento e puntano pressoché esclusivamente all’accoglienza in alloggi temporanei, con tempi di permanenza limitati, senza la possibilità di portare avanti un lavoro progettuale con le/gli utenti. Si assiste, così, al frequente abbandono delle strutture e al ritorno in strada. Si rivela difficile per le persone intraprendere e proseguire dei percorsi terapeutici anche a causa di piccoli o grandi ostacoli burocratici, del mancato lavoro di rete sul territorio e della scarsa integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari.

Esiste, tuttavia, un modello alternativo nella gestione della grave emarginazione adulta, basato sull’evidenza empirica, conosciuto con il nome di Housing First (HF). Secondo tale approccio, avere una casa è la condizione di base per l’avvio di un percorso di cambiamento. Il modello, che mira al superamento dell’homelessness, ha come target prioritario le persone senza dimora che presentano un disagio psichico e/o una o più dipendenze patologiche. Anche in questo si differenzia dall’attuale modello, eliminando le barriere all’ingresso e raggiungendo proprio quella popolazione con bisogni complessi e “cronicizzata” (che vive in strada da molto tempo) che non trova risposte dai Servizi del territorio e che ad essi non si rivolge più da tempo. Il programma HF ribalta l’approccio attuale, non offrendo prestazioni predefinite, standardizzate e omologanti, ma centrando l’intervento sul rispetto della soggettività e i reali bisogni delle persone, fornendo loro una casa e consentendogli così di concentrare le energie sulla ricostruzione della propria vita.

 

Obiettivo Generale

L’Unità si Sviluppo Inclusivo è stata coinvolta per condurre uno studio di valutazione dell’impatto sociale dell’intervento di presa in carico individualizzata previsto da “Housing Plus!”, un progetto che mira a contrastare la grave marginalità adulta e dell’homelessness nel Comune di Roma attraverso l’utilizzo del modello Housing First.

Cosa abbiamo fatto?

La valutazione copre l’intera durata del progetto e coinvolge tutte le parti interessate, tra cui i beneficiari diretti, le comunità, il team di progetto e i partner, oltre che gli stakeholder chiave, con una particolare attenzione a tre aspetti:

Apprendimento
Le informazioni prodotte dalla valutazione permetteranno di capitalizzare l’esperienza del progetto in apprendimenti e buone pratiche, che potranno essere utilizzati dai partner per ridisegnare i prossimi cicli di programmazione delle attività.

Advocacy
Poiché Housing Plus! nasce anche con l’intento contribuire a cambiare il modello utilizzato nelle politiche pubbliche nella gestione delle persone senza fissa dimora, la valutazione d’impatto si configura anche come una potenziale fonte di dati rilevanti al lavoro di advocacy previsto dal progetto. Per questa ragione, la strategia valutativa include metodi pensati per fornire risultati facilmente disseminabili anche a un pubblico generalista.

Empowerment
In linea con gli obiettivi del progetto, il coinvolgimento dei beneficiari e degli stakeholder nelle attività di valutazione contribuirà a rafforzare la loro consapevolezza dei temi chiave di “Housing Plus!”.

Il disegno di valutazione si compone quindi di due filoni principali di analisi, che richiedono l’applicazione di due metodi di valutazione distinti:

  • Un’analisi costi-efficacia, che permetta di confrontare il modello di intervento proposto da “Housing Plus!” con l’alternativa attualmente in essere nel contesto del Comune di Roma, al fine di individuare l’approccio più efficiente per affrontare il reinserimento sociale delle persone senza fissa dimora.
  • Uno studio dell’impatto del progetto sul benessere multidimensionale dei beneficiari, attraverso interviste periodiche con tutti i beneficiari, realizzate con il metodo Life Course. La ripetizione delle interviste permette di approfondire l’esperienza peculiare di ciascun individuo beneficiario e di osservare da vicino l’evolvere del suo benessere nel corso del progetto

 

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