No One Left Behind: Ricerca Emancipatoria e campagna di sensibilizzazione sulla disabilità in Tanzania
Luogo Iringa, Tanzania
Durata 2019 – 2021
Capofila IBO Italia
Controparte locale Nyumba A L I e Distretto di Iringa
Partner Centro di Ateneo per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale dell’Università di Ferrara, Comune di Ferrara – Servizio Integrazione Disabili e Stranieri, Helpicare by Didacare, ISAAC Italy, La Città Verde, Istituto Leonarda Vaccari
Ente finanziatore Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS
Contesto
Il progetto “No One Left Behind: diritti e accessibilità ai servizi scolastici e riabilitativi dei minori con disabilità” mira a intervenire sulle cause strutturali, formative e culturali dell’esclusione e a rafforzare i servizi di base per i giovani con disabilità nel Distretto di Iringa, in Tanzania.
La vita dei minori con disabilità e delle loro famiglie è complicata: i primi hanno un tasso di abbandono scolastico elevato a causa sia della stigmatizzazione sociale che delle difficoltà di accesso alle scuole; le famiglie invece, trovandosi spesso in condizioni di grande povertà e deprivazione hanno difficoltà ad accedere o raggiungere le strutture con servizi di cura, di riabilitazione o istruzione.
Il progetto, adottando un approccio partecipativo e di coinvolgimento di tutti gli attori della comunità educante (scuola, centri diurni e famiglie), vuole contribuire a rafforzare e migliorare le strutture, e il loro accesso fisico, per persone con disabilità e migliorare il processo di inclusione sociale dei minori.
Tra le diverse attività che il progetto si prefigge di portare avanti, si prevede anche che tutti i gruppi target, come la comunità, le associazioni delle persone con disabilità e le istituzioni locali, siano coinvolte in una Ricerca Emancipatoria e nella realizzazione di una campagna di sensibilizzazione per promuovere una cultura inclusiva capace di abbattere le barriere culturali.
Obbiettivo Generale
La Ricerca Emancipatoria si è incentrata sull’analisi delle dinamiche strutturali, culturali e sociali che limitano la partecipazione attiva delle persone con disabilità ed in particolare modo l’accesso alla scuola per i giovani con disabilità. La Ricerca Emancipatoria prevede il coinvolgimento di facilitatori locali, i quali avranno il compito di condurre interviste e focus group con i caregivers di persone con disabilità e gli stessi giovani con disabilità.
La campagna si sensibilizzazione sulla disabilità prevista al secondo e terzo anno di progetto aveva come obiettivo di mettere in luce le difficoltà quotidiane delle persone con disabilità, in particolare gli ostacoli quotidiani dei bambini con disabilità devono nell’accesso a scuola, nonché di mettere in evidenza la necessità della prevenzione delle disabilità. La campagna di sensibilizzazione intende inoltre promuovere una percezione positiva della disabilità, con l’obbiettivo finale di rafforzarne l’inclusione.
Cosa abbiamo fatto?
Per il progetto No One Left Behind, ARCO è stato coinvolto su due fronti: con l’Unità di Sviluppo Inclusivo per condurre la Ricerca Emancipatoria per favorire l’accesso a scuola dei giovani con disabilità e con l’Unità di Comunicazione per pianificare e fornire supporto tecnico a IBO Tanzania per l’implementazione della campagna di sensibilizzazione sulla disabilità.
Le Ricercatrici dell’Unità di Sviluppo Inclusivo hanno condotto una missione sul campo per formare i 4 facilitatori locali sui temi della Ricerca Emancipatoria, come metodologia di ricerca-azione, e sulla disabilità nelle le sue diverse dimensioni biologiche, psicologiche e sociali. Nei primi giorni di formazione, le Ricercatrici hanno approfondito gli aspetti teorici e pratici della Ricerca Emancipatoria, in particolare gli strumenti di ricerca, la metodologia, le modalità di raccolta e analisi dati.
Successivamente le Ricercatrici e i facilitatori locali sono andati nei villaggi di Kipera, Kibaoni e Isimani per intervistare in una prima fase le autorità locali, i presidi delle scuole, gli insegnanti, il responsabile scolastico, il capo del villaggio e i leader religiosi. Nella seconda fase sono stati invece condotti dei focus group sia con i caregivers di bambini con disabilità, che con i giovani con disabilità. Questa fase della Ricerca ha coinvolto circa 132 persone tra i quali 24 key informants (insegnanti, capi-villaggio, leader religiosi, ecc), 67 genitori di minori con disabilità e 41 persone con disabilità. I facilitatori locali continueranno la Ricerca Emancipatoria in loco, mentre le Ricercatrici di ARCO condurranno una seconda missione sul campo, per procedere alla restituzione e alla validazione dei risultati della ricerca e all’elaborazione di un piano di sensibilizzazione da adottare per favorire l’accesso ai servizi di salute e di istruzione dei minori con disabilità.
Parallelamente, le Unità di Sviluppo Inclusivo e di Comunicazione hanno elaborato i contenuti e gli strumenti per la campagna di sensibilizzazione sulla disabilità da implementare nel Distretto di Iringa. La campagna si è incentrata su 3 temi principali: disabilità e accesso alle strutture per la prevenzione, disabilità e accesso a scuola e disabilità e inclusione.
Per focalizzare l’attenzione delle persone sui problemi quotidiani delle persone con disabilità sono stati scelti 3 canali principali:
- la distribuzione ai rappresentanti delle istituzioni locali e alle persone individuate dal progetto di un pieghevole incentrato sui risultati della Ricerca Emancipatoria
- la sensibilizzazione via radio tramite brevi spot registrati e due interviste più lunghe con i partecipanti del progetto
- la sensibilizzazione per immagini grazie alla realizzazione di poster focalizzati sulle difficoltà nell’accesso a scuola dei bambini con disabilità.
Tutto il materiale prodotto per la campagna di sensibilizzazione è reperibile sul sito di IBO Italia.
Ricerca Emancipatoria, promuovere l’empowerment dei gruppi sociali in situazione di marginalità
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