Lo studio La resilienza dei produttori di bergamotto nella provincia di Reggio Calabria è stato condotto per valutare il contributo della riorganizzazione della filiera del Bergamotto alla resilienza socio-economica delle famiglie coinvolte nella produzione. Questa ricerca è il risultato di un resilience assessment condotto presso i produttori di bergamotto in Calabria dai Ricercatori di ARCO e Huggard Consulting Group, nel quadro del progetto implementato da IFRA (International Fragrance Association) e dalla Società Capua 1880 in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, la Camera di Commercio di Reggio Calabria e il Consorzio Bergamotto.
Lo studio applica un approccio quantitativo alla misurazione della resilienza socio-economica in un paese ad alto reddito adattando il metodo RIMA (Resilience Index Measurement and Analysis) elaborato dalla FAO. Questo approccio è stato utilizzato, per identificare i gruppi a rischio e le azioni da intraprendere per migliorare le strategie di risposta a shock esterni oltre che per comprendere quali siano gli elementi costitutivi della resilienza socio-economica di una comunità. L’approccio può essere adottato alla misurazione dell’impatto sulla resilienza di vari gruppi in una ampia gamma di interventi che includono servizi socio-sanitari, investimenti infrastrutturali, innovazioni di carattere istituzionale, nuove tecniche di produzione agricola.
Come si misura la resilienza?
Il concetto di resilienza è già stato largamente discusso nell’ambito della letteratura relativa allo studio degli eco-sistemi ma è relativamente nuovo in ambio socio-economico. In termini generali, la resilienza è la misura della capacità di un sistema di rispondere agli stress e agli shock, ovvero, la sua abilità di persistere in un ambiente incerto. Anche in ambito socio-economico l’analisi della resilienza si basa sull’analisi dei sistemi ecologico-sociali o “socio-ecological system” (SES).
I sistemi ecologico-sociali presentano, tra l’altro, delle componenti culturali, politiche, sociali, economiche, ecologiche e tecnologiche che interagiscono le une con le altre che sottolineano la prospettiva “human in nature” con la quale gli ecosistemi interagiscono con la società umana. Guardato dalla prospettiva delle scienze sociali, il nesso tra la resilienza sociale e la resilienza ecologica risiede nella dipendenza delle comunità e delle loro attività con gli ecosistemi e dimostra che i due sistemi hanno relazioni sinergiche e co-evolutive. Appare evidente, dunque, che la resilienza di un sistema sociale è correlata alla resilienza del sistema ecologico da cui dipende.
In questo studio si è adattato il concetto sviluppato all’interno dell’ambito ambientale all’analisi delle strategie di resilienza dei nuclei familiari coinvolti nella produzione di bergamotto nella costa Ionica della Calabria. L’approccio RIMA sviluppato da Alinovi e colleghi (2009 e 2010), successivamente adottato dalla FAO per identificare e misurare la resilienza dei nuclei familiari all’insicurezza alimentare, è stato ripreso nel contesto di questo studio con alcuni adattamenti. Queste modifiche nascono dall’idea che la resilienza, anche se non direttamente osservabile, può essere individuata come una variabile latente e per questo misurata attraverso una procedura di analisi fattoriale.
Nel caso della produzione di bergamotto nel sud della Calabria, un’altra sfida affrontata dallo studio è stata quella di riadattare questo approccio per adeguarla al contesto di un paese ad alto reddito e di conseguenza di riflettere su una definizione più generale della resilienza nei confronti degli shock o insicurezze economiche.
Il caso dei produttori di bergamotto della Calabria
Più del 90% della produzione mondiale di bergamotto proviene dalla provincia di Reggio Calabria. Del bergamotto si usa principalmente l’olio essenziale estratto dalla scorza, come ingrediente irrinunciabile per la produzione di profumi di alta qualità. La produzione dell’olio è regolata dal Consorzio per l’olio di bergamotto di Reggio Calabria, ente che è stato riformato nel 2007 e che ad oggi assicura che l’olio essenziale di bergamotto prodotto nella zona sia conforme da un lato ai principali parametri di qualità e, dall’altra, alle esigenze del mercato.
Tra Marzo e Aprile 2014, i ricercatori di ARCO hanno coordinato un survey che ha coinvolto 326 produttori di bergamotto registrati presso il Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria.
La misurazione della resilienza dei produttori di bergamotto si è basata sull’applicazione di tecniche di analisi multivariata e sull’esistente corpus di conoscenze sulla resilienza sociale ed ecologica. Lo studio ha dimostrato che quasi il 70% degli intervistati ha visto aumentare il proprio reddito tra il 32% e il 35% nei sette anni fino al 2014. Il bergamotto è stato identificato come produzione più redditizia rispetto alle altre e contribuisce alla resilienza degli agricoltori aumentando l’accesso a nuovi networks. Utilizzando un approccio basato su uno scenario di simulazione, le analisi hanno mostrato che se la coltivazione del bergamotto non fosse più effettuata, indurrebbe una riduzione della resilienza dei produttori del 21%.