Da una ricerca “su” i bambini ad una ricerca “con” i bambini
Per lungo tempo, la ricerca sull’infanzia ha trascurato la prospettiva diretta dei bambini e delle bambine, trattandoli principalmente come oggetti di studio anziché soggetti attivi dotati di agency. Eppure, implementare politiche tese al miglioramento delle condizioni di vita dell’infanzia senza prestare ascolto ai loro bisogni, al modo in cui essi vivono e vedono la realtà, non è soltanto eticamente sbagliato, ma rischia di condurre a risultati negativi. Costruire progetti sulla base di una conoscenza proveniente dai bambini, permette di strutturare attività più appropriate, rilevanti e sostenibili.
La prospettiva con cui osserviamo il mondo è profondamente plasmata dalle esperienze che viviamo. Un principio particolarmente vero quando si tratta di bambini e bambine. L’evoluzione nella ricerca, da un approccio “su” i bambini ad un approccio “child centred” – centrato sull’infanzia – significa riconoscere che i bambini e le bambine sono soggetti dotati di agency, capaci di contribuire in modo attivo alla produzione di conoscenza ed alla nostra comprensione del mondo.
Inoltre, per lo stesso tempo in cui la ricerca si è focalizzata sui bambini come oggetto – e non soggetto – di studio, non è stato costruito alcuno strumento che consentisse loro di esprimersi. Grazie agli sviluppi della nuova sociologia dell’infanzia e alla Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia del 1989, la voce dei bambini ha assunto una nuova centralità nella ricerca.
I bambini e gli adolescenti hanno il diritto di esprimere liberamente la propria opinione su tutte le questioni che li riguardano e devono essere ascoltati dagli adulti quando questi prendono decisioni su di loro”. [Art. 12, UNCRC]
Approcci metolodogici
A livello metodologico, il passaggio da oggetti passivi a soggetti attivi della ricerca può avvenire in vari modi. I bambini possono assumere un ruolo di informatori in vari gradi fino ad arrivare co-ricercatori. In ogni caso, è necessario creare uno spazio sicuro in cui possano esprimersi attraverso modalità che sono adatte per la loro età, tra cui l’uso o la creazione di fotografie, mappe, disegni e video.
Coinvolgendo le bambine e i bambini di partecipare nelle diverse fasi di ricerca, non solo permette agli adulti e le adulte di avere una conoscenza reale delle loro esperienza di vita, ma stimola anche il loro empowerment individuale e collettivo. Favorendo la partecipazione nella ricerca ed in tutte le sfere della loro vita fin da piccoli e piccole, i bambini e le bambine diventano cittadini e cittadine.